sbagliare

“Chissà perché l’ho incontrato… me lo chiedo ancora, a volte, domandandomi come si sarebbe evoluta la mia vita senza quell’incontro. Perché io devo sempre trovare una spiegazione logica e razionale per tutto o quasi, come se la vita scorresse in modo lineare; cado in questo errore ancora oggi, quando, in realtà, in cuor mio so, ho capito e ho imparato che, invece, la vita fa quello che vuole e il motivo non é né palese né immediato. Forse è successo solo perché dovevo crescere, soffrire e misurarmi con me stessa. Era necessario che un sasso fosse lanciato in uno stagno − diciamo pure un gigantesco masso − affinché l’acqua fosse smossa, all’improvviso, per poi ritornare calma e limpida. Ecco, deve essere stato questo. Attraverso lui, ho conosciuto nuove parti di me, che non necessariamente mi sono piaciute. Che, voglio dire, non é la fine del mondo, ma per una persona così semplicemente complicata come me, che da se stessa ha sempre preteso sempre e solo il massimo e che non si giustifica mai, lo é, eccome! Forse dovevo imparare che nella vita si può anche sbagliare.” Dal capitolo 8

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